Parco Archeologico dell’Appia Antica “Regina Viarum”, Tratto demaniale della Via Appia Antica, da Capo di Bove civico 195 a Frattocchie di Marino (11.7 km). Il progetto si inquadra nell’ambito delle attività di recupero e valorizzazione dell’originario tracciato della via Appia per consentire, attraverso una mobilità turistica "lenta", l'accesso e la fruizione al patrimonio culturale che gravita su di essa. L’avanzato stato di degrado e dissesto, la fragilità e complessità della struttura hanno richiesto una specifica attività di rilievo e studio volta ad aggiornare ed integrare sostanzialmente il quadro conoscitivo attualmente a disposizione del Parco, per generare un modello geometrico digitale gestibile in campo cartografico e al tempo stesso di dettaglio locale alla scala architettonica a supporto della progettazione con l’ausilio di metodologie e tecniche avanzate integrate di acquisizione e rilevamento. Il tracciato della via Appia con i monumenti funerari a bordo strada oggetto del rilievo di inserisce nel quadro del progetto ministeriale di valorizzazione del tracciato da Roma a Brindisi, Appia Regina Viarum. Le attività di rilievo e restituzione geometrica hanno riguardato l'intero tratto demaniale statale della Via Appia Antica, da Capo di Bove civico 195 a Frattocchie di Marino (11.7km), per un’area che comprende nel lato corto l’invaso del sedime antico così come definito tra il 1851 e il 1855 dall'attuazione del "Progetto per la sistemazione della Via Appia Antica come passeggiata archeologica" dell'arch. Luigi Canina, comprendente il manto carrabile e le crepidini entro una fascia di circa 14 metri delimitata da muretti prevalentemente a secco (macére) che si estende ad includere monumenti, sepolcri, mausolei di proprietà demaniale disposti lungo la strada. Una rete geodetica planoaltimetrica che ha consentito di inquadrare tutto il rilievo nel sistema di riferimento UTM e in un GIS volto a supportare l’avvio di un webgis. Il rilievo è stato effettuato grazie alla integrazione di rilievo fogrammetrico con camere digitali tradizionali e camere sferiche e laser scanner con laser scanner terrestri e laser scanner portatili (MMS Mobile Mapping System GEOSLAM). Un’Ortofoto ad alta risoluzione (pixel 2mm) è stata effettuata nei primi 4 km volta a documentare le porzioni fragili. Un rilevamento geometrico e ambientale ha consentito la classificazione di tutta la carreggiata con le differenti consistenze (Basolato, Pavé, aree prive di pavimentazione, con materiale disciolto, area verde), la classificazione 3D delle porzioni delle pavimentazioni con tracce di Basolato, oltre che dei crepidines (pietre che segnavano la carreggiata dai marciapiedi), la mappatura di Beni Immobili e Beni Mobili per oltre 2000 entità comprensive dei monumenti, mausolei e cippi sepolcrali lungo l’area demaniale della Via Appia, e il tracciato delle Macere che delimitano l’area demaniale. L’inserimento del contesto ambientale paesistico rappresentato dalle alberature è stato integrato grazie alle nuvole laser scanner terrestre e mobile portatili (MMS GEOSLAM) di nuova generazione. Le nuvole di punti laser e fotogrammetriche sono state elaborate per essere di supporto alla progettazione in corso nelle differenti fasi di scala cartografica (1:10.000, 1:2000, 1:1.000) e di scala architettonica (1:500-100-50). Un’Ortofoto ad alta risoluzione (pixel 2mm) è stata effettuata nei primi 4 km volta a documentare le porzioni fragili. Un rilevamento geometrico e ambientale ha consentito la classificazione di tutta la carreggiata con le differenti consistenze (Basolato, Pavé, aree prive di pavimentazione, con materiale disciolto, area verde), la classificazione 3D delle porzioni delle pavimentazioni con tracce di Basolato, oltre che dei crepidines (pietre che segnavano la carreggiata dai marciapiedi), la mappatura di Beni Immobili e Beni Mobili per oltre 2000 entità comprensive dei monumenti, mausolei e cippi sepolcrali lungo l’area demaniale della Via Appia, e il tracciato delle Macere che delimitano l’area demaniale. L’inserimento del contesto ambientale paesistico rappresentato dalle alberature è stato integrato grazie alle nuvole laser scanner terrestre e mobile portatili (MMS GEOSLAM) di nuova generazione. Le nuvole di punti laser e fotogrammetriche sono state elaborate per essere di supporto alla progettazione in corso nelle differenti fasi di scala cartografica (1:10.000, 1:2000, 1:1.000) e di scala architettonica (1:500-100-50).
  • Committente : Public Administration - Parco Archeologico dell’Appia Antica (PAAA), MiC (Ministero della Cultura)
  • Data : 15.12.2021
  • Location : Roma - Via Appia Antica
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Digitalizzazione Scan-to-XR. Rilevamento laser scanner e fotogrammetrico, restituzione geometrica 3D interoperabile webgis/XR finalizzata alla realizzazione di un Digital Twin di supporto alla conoscenza e alla progettazione.

Il progetto si inquadra nell’ambito delle attività di recupero e valorizzazione dell’originario tracciato della via Appia per consentire, attraverso una mobilità turistica "lenta", l'accesso e la fruizione al patrimonio culturale che gravita su di essa. L’avanzato stato di degrado e dissesto, la fragilità e complessità della struttura hanno richiesto una specifica attività di rilievo e studio volta ad aggiornare ed integrare sostanzialmente il quadro conoscitivo attualmente a disposizione del Parco, per generare un modello geometrico digitale gestibile in campo cartografico e al tempo stesso di dettaglio locale alla scala architettonica a supporto della progettazione con l’ausilio di metodologie e tecniche avanzate integrate di acquisizione e rilevamento. Il tracciato della via Appia con i monumenti funerari a bordo strada oggetto del rilievo di inserisce nel quadro del progetto ministeriale di valorizzazione del tracciato da Roma a Brindisi, Appia Regina Viarum. Le attività di rilievo e restituzione geometrica hanno riguardato l'intero tratto demaniale statale della Via Appia Antica, da Capo di Bove civico 195 a Frattocchie di Marino (11.7km), per un’area che comprende nel lato corto l’invaso del sedime antico così come definito tra il 1851 e il 1855 dall'attuazione del "Progetto per la sistemazione della Via Appia Antica come passeggiata archeologica" dell'arch. Luigi Canina, comprendente il manto carrabile e le crepidini entro una fascia di circa 14 metri delimitata da muretti prevalentemente a secco (macére) che si estende ad includere monumenti, sepolcri, mausolei di proprietà demaniale disposti lungo la strada. Una rete geodetica planoaltimetrica che ha consentito di inquadrare tutto il rilievo nel sistema di riferimento UTM e in un GIS volto a supportare l’avvio di un webgis. Il rilievo è stato effettuato grazie alla integrazione di rilievo fogrammetrico con camere digitali tradizionali e camere sferiche e laser scanner con laser scanner terrestri e laser scanner portatili (MMS Mobile Mapping System GEOSLAM). Un’Ortofoto ad alta risoluzione (pixel 2mm) è stata effettuata nei primi 4 km volta a documentare le porzioni fragili. Un rilevamento geometrico e ambientale ha consentito la classificazione di tutta la carreggiata con le differenti consistenze (Basolato, Pavé, aree prive di pavimentazione, con materiale disciolto, area verde), la classificazione 3D delle porzioni delle pavimentazioni con tracce di Basolato, oltre che dei crepidines (pietre che segnavano la carreggiata dai marciapiedi), la mappatura di Beni Immobili e Beni Mobili per oltre 2000 entità comprensive dei monumenti, mausolei e cippi sepolcrali lungo l’area demaniale della Via Appia, e il tracciato delle Macere che delimitano l’area demaniale. L’inserimento del contesto ambientale paesistico rappresentato dalle alberature è stato integrato grazie alle nuvole laser scanner terrestre e mobile portatili (MMS GEOSLAM) di nuova generazione. Le nuvole di punti laser e fotogrammetriche sono state elaborate per essere di supporto alla progettazione in corso nelle differenti fasi di scala cartografica (1:10.000, 1:2000, 1:1.000) e di scala architettonica (1:500-100-50).

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